La
scoperta degli occhiali è molto antica.
Oggi è accertato che l’invenzione è avvenuta
in Italia all’inizio del XIII secolo, ma non si sa se
a Pisa o a Venezia.
I primi occhiali erano costituiti da due
lenti convesse, quindi per i presbiti,
fissate in montature circolari e venivano tenuti sul naso
con l’aiuto delle mani.
Servivano essenzialmente per leggere e difatti l’iconografia
li associava agli uomini dotti, ai santi, ai padri della chiesa.
Con l’invenzione della stampa, l’uso degli occhiali
ebbe un grande incremento: divennero più leggeri e
confortevoli, ma ancora non era stato trovato il sistema per
tenerli sul naso senza reggerli con la mano.
Solo negli anni Trenta del Settecento furono inventate le
stanghette, poi gli occhiali con le lenti colorate, quelli
a doppie lenti e alla fine del sepolo i bifocali.
Uno degli strumenti scientifici più importanti per
la ricerca medica fu il microscopio.Sembra che sia stato inventato
quasi contemporaneamente nella prima metà del Seicento
dall’occhialaio olandese Zaccaria Jansen e dal napoletano
Francesco Fontana.
Fra i costruttori di microscopi dell’epoca va ricordato
Antonio Van Leewenhoek (1632-1723), autodidatta.
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Occhiali ad arco in rame con astuccio di paglia
(seconda metà secolo XVIII)
A sinistra, microscopio tedesco in legno; al centro, microscopio
italiano tascabile in argento del XVIII secolo;
a destra, microscopio inglese in legno del XVIII secolo
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