Se
oggi l’anatomia è considerata la base della medicina,
in passato non era così, perché la conoscenza
del corpo umano è stata possibile solo dissezionando
i corpi e fin dalla più remota antichità il
cadavere era considerato inviolabile.
I primi a praticare la dissezione dei cadaveri furono i Greci,
e in particolare i medici alessandrini. I Romani essendo superstiziosi
rispetto alla morte, protessero il cadavere e impedirono ai
medici lo studio diretto dell’anatomia. Infatti anche
il grande medico romano Galeno (138-377 d.C.), le cui teorie
dominarono incontrastate per quattordici secoli, insegnava
l’anatomia rifacendosi a quella delle scimmie.
Per Galeno l’anatomia rappresentava l’aspetto
pratico meno nobile rispetto alla teoria, dando inizio alla
scissione tra pratica e teoria medica sopravvissuta fino al
Rinascimento: i medici si trasformarono in eruditi, mentre
i chirurghi che eseguivano le dissezioni sui cadaveri erano
semplici barbieri.
Durante il Medioevo il medico la Scuola salernitana Cofone
si rifaceva all’anatomia del maiale, commettendo di
conseguenza errori clamorosi. Agli inizi del Trecento, l’anatomista
Mondino de’ Leuzzi (1270-1336) introdusse il cadavere
nell’aula delle lezioni per mostrare agli allievi la
vera struttura interna del corpo umano, e l’Anathomia
Mundini (1316) fu il testo seguito a tutto il Cinquecento.
E’ solo nel Rinascimento che finalmente cominciò
a dissezionare i cadaveri e a studiare i vari organi del corpo
umano e il loro funzionamento. Lo studioso che incarna al
meglio questa nuova mentalità fu l’anatomista
Vesalio (1514-1564). La sua opera De humane corporis fabrica
(1543), corredata di interessanti illustrazioni esplicative,
determinò la rinascita dell’anatomia in Italia.
L’illustrazione anatomica va di pari passo con la nuova
ricerca medico-scientifica. Comincia Leonardo, alla fine del
Quattrocento, che seziona i cadaveri e li descrive con illustrazioni.
A Leonardo, anatomista geniale, dotato di un’eccellente
tecnica dì dissezione, si devono i disegni del cervello,
del sistema vascolare, di quello nervoso e degli organi principali
del corpo umano.
L’illustrazione anatomica diventa sempre più
dettagliata con l’aumento delle conoscenze. Anche Girolamo
Fabrizio di Acquapendente (1533-1619) correda i suoi testi
con tavole che rappresentano addomi aperti, cuori e polmoni.
Inizia così anche la collaborazione tra il medico,
esperto di anatomia, e l’artista, che traduce nei suoi
disegni le conoscenze mediche.
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Ritratto di Andrea Vesalio
del secolo XVIII
Preparazione anatmica del sistema
nervoso centrale e periferico di un essere umano di probabile
sesso femminile (secolo XIX)
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