Nel caso della matematica il compito del museologo
è molto simile a quello dell'interprete di un brano musicale: l'esecutore
è il tramite concreto tra il pensiero creativo dell'autore - espresso
nello spartito- ed il pubblico del concerto.
Come ogni cultore di musica
ben sa, eseguire uno spartito significa interpretarlo: ma fino a
che punto è lecita la libertà interpretativa? Può un museologo "costruire"
egli stesso gli oggetti del suo museo a partire da enti astratti,
tenendo bene in mente che la verità è sempre una questione di "inven
zione"?
Un museologo che si occupi
di matematica deve imparare a convivere con questo dilemma.
Un'esposizione di "oggetti"
matematici, che aspiri ad essere un'operazione intellettuale valida,
lo trasformerà - suo malgrado - in un "interprete-creatore".
Osare la creazione degli
oggetti che saranno poi musealizzati: ecco il doppio salto mortale
che spesso occorre fare nel caso di un Museo della Matematica.
Ma creare - si sa - è
un processo senza fine e quindi una museologia che voglia operare
nel campo della matematica non può non fare proprio il motto: "
Tant que je vivrai, il y aura une nouvelle dèfinition du musée.....".
L'esposizione di oggetti
matematici - infatti - è quanto di più sperimentale ci possa essere
nel campo della museologia: va costruita istante per istante, senza
temere di disfarsi delle verità raggiunte, ben consci del fatto
che: "il motivo perché così spesso la gente mente, è che manca di
fantasia: non si rende conto che la verità è una questione di invenzione".
Per realizzare un Museo della Matematica - o più semplicemente una
mostra su uno specifico argomento matematico - bisogna dunque affrontare
l'impresa con pazienza, non temere la manualità e quindi essere
disposti, nella maggioranza dei casi, a costruirsi in senso letterale
gli oggetti da esporre.
Se ciò non bastasse non
bisogna avere remore a comportarsi nei confronti di questi oggetti
come Penelope con la sua tela, qualora la relazione tra l'oggetto
museale ed il fruitore smettesse di essere una relazione proficua.
Stando così le cose, non
fa meraviglia che fino ad oggi ci siano stati ben pochi tentativi
riusciti di musealizzazione del pensiero matematico: infatti, mettere
in relazione con il pubblico la materializzazione di un oggetto
astratto come quello di numero o di spazio - concetti che per di
più hanno avuto interpretazioni e significati diversissimi nel corso
dei secoli - non è certo impresa da poco.
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